Prima lezione: Leggerezza
“Signori, voi mi potete dire a casa vostra ciò che vi piace”; e posta la mano sopra una di quelle arche, che grandi erano, sì come colui che leggerissimo era, prese un salto e fussi gittato dall’altra parte, e sviluppatosi da loro se n’andò.
Giovanni Boccaccio, Decameron, IX novella, VI giornata
Il salto di cui narra Boccaccio è il salto di Guido Cavalcanti, poeta e filosofo, che diventa simbolo di leggerezza perché si eleva, con il suo pensiero sottile, sulla grossolanità del suo tempo. Da questo spunto narrativo, colgo l’opportunità di legare tra di loro leggerezza e autostima perché con la giusta autostima, né troppo alta, né troppo bassa ma equilibrata, e, soprattutto, frutto del nostro personale lavoro su noi stessi, possiamo anche noi “lasciare andare”, alleggerirci ed elevarci, finalmente liberi.
Liberi dall’eccessiva autocritica, dalle convinzioni che ci limitano, dai rimpianti del passato e dalle ansie per il futuro; liberi dalle preoccupazioni dell’altrui giudizio, dalle “cattive compagnie” che ci mortificano e ci spolpano le energie e dall’ossessione di dover sempre controllare tutto.
Ovvio che questi benefici comportano che, a monte, da parte nostra, venga pianificato un insieme di azioni mirate ed efficaci i cui presupposti consistono nel riappropriarsi della propria interiorità e del proprio presente: stare un po’ in solitudine, ricercare il silenzio per riconnettersi con se stessi, coltivare il momento presente e focalizzarsi su tutto quello che esso ci offre, imparare a diventare empatici nei confronti di noi stessi.
Ecco sotto qualche iniziale consiglio su come rafforzare la propria autostima:
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Regola fondamentale: non criticarsi troppo! Criticarsi, talvolta, è necessario ma, se diventa una costante, danneggia il rapporto più sacro, quello con se stessi.
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Fissare ogni giorno degli obiettivi, piccoli steps da raggiungere durante la giornata, partendo dalle cose più semplici per arrivare a quelle che ci sembrano più complicate.
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Apprezzarsi e gratificarsi spesso, e non dare troppa importanza al giudizio degli altri che spesso si ferma alle apparenze.
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Non voler essere perfetti a tutti i costi, nessuno lo è: mantenersi equilibrati è molto più efficace che essere perfetti.
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Coltivare la gentilezza, un sorriso avvicina più di un volto serio e scontroso.
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Essere meno severi con se stessi in caso di insuccesso o di sconfitta, dagli errori si impara e ci si rafforza. Lo sosteneva anche Sant’Agostino!
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Coltivare i propri hobbies e le proprie abilità, le passioni.
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Evitare le “dipendenze”, anche quelle affettive.
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Accogliere le sfide e le opportunità.
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Trascorrere più tempo con le persone giuste per noi e nelle situazioni che ci regalano emozioni piacevoli.